in collaborazione con Tulgamaa Damdinsuren
Essere una persona con disabilità in un paese in via di sviluppo non è una condizione semplice. Ma se c’è un modo sicuro per rafforzare le persone con disabilità e dare loro dignità, quello è il lavoro, ovvero la possibilità di avere un proprio reddito e di essere così autonomi. Questa è l’esperienza di AIFO che da molti anni lavora nel paese asiatico e, attraverso i suoi progetti a favore delle persone svantaggiate, ha incontrato, strada facendo, molti volti, molte persone.
Persone come Tseyenpil e Purevdorj, due pastori con disabilità che hanno potuto continuare la loro attività con successo, oppure Otgontuul e Azbileg due sorelle svantaggiate che hanno potuto rendersi indipendenti grazie a una piccola attività commerciale. E tutto questo grazie ai progetti che AIFO ha portato avanti puntando sul lavoro. Il lavoro innanzitutto, ma questo lavoro spesso manca in Mongolia soprattutto da quando il Paese è entrato in recessione per via anche della diminuzione del prezzo di materie prime di cui era un grande esportatore, come il rame e lo stagno. Secondo i dati del governo mongolo e della Banca Mondiale si stima che, se nel 2014 le persone in condizione di grave povertà erano il 21,6% della popolazione, questa percentuale è cresciuta nel 2016 al 29,6%. Si sa anche che quando la povertà aumenta a esserne colpiti per primi sono le persone svantaggiate, anziani e disabili per primi.
Cosa ostacola il lavoro?
E’ per tutta questa serie di motivi che è particolarmente importante questo nuovo progetto che Tegsh Niigem, la Ong locale diretta espressione di AIFO sta realizzando grazie ai fondi dell’Unione Europea e che ha fra i suoi obiettivi principali quello di rafforzare le opportunità di lavoro per le persone con disabilità. Secondo fonti governative il 3,5% della popolazione mongola ha qualche forma di disabilità; stiamo parlando di circa 105 mila persone, di queste ben il 70,3% sono economicamente inattive contro il 24,6% del resto della popolazione. Questa inoperosità come denuncia chiaramente Tegsh Niigem è dovuta non certo alla pigrizia delle persone con disabilità ma a ben altri fattori. Manca nella società mongola la mentalità giusta per permettere un concreta inclusione lavorativa ed è per questo che bisogna anche fare una formazione specifica nella pubblica amministrazione, nel mondo del lavoro per far capire che una persona con disabilità può essere un lavoratore vero con la L maiuscola purché siano rispettate certe sue diversità. Tra i tanti beneficiari di AIFO è ancora vivo il ricordo di Bayaraa che nonostante un incidente sul lavoro che lo ha reso invalido ha saputo, diventando un artigiano di prodotti tipici del suo paese, ritrovare un suo posto nel mondo del lavoro e a essere un esempio per tante altre persone, anche non solo disabili.
Altre volte invece a ostacolare l’inclusione lavorativa sono le semplici barriere architettoniche che impediscono alle persone disabili di accedere negli uffici oppure di girare per la città. Infine manca anche la giusta formazione da dare alle persone con disabilità, perché senza competenze professionali sul mercato del lavoro è difficile rimanere e questo vale per tutti, disabili oppure no.
Tegsh Niigem sta raccogliendo dati, intervistando persone disabili per raccogliere tutte queste difficoltà e raccontare i problemi che le persone disabili hanno nel cercare di vedere assicurato il loro diritto al lavoro.
Inspire+, per superare le difficoltà
Inspire+ è un progetto promosso dall’European Partnership for Democracy (EPD) e da altre organizzazioni simili; si sta svolgendo in nove paesi: Armenia, Bolivia, Cape Verde, Georgia, Kyrgyzstan, Mongolia, Pakistan, Paraguay e le Filippine. Il progetto, che dura 2 anni ed è finanziato dall’Unione Europea è teso a rilevare, analizzare e monitorare le politiche locali che nei vari paesi possono ostacolare il raggiungimento delle convenzioni Onu e dell’Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO).
Per la Mongolia, l’Ong locale Tegsh Niigem, diretta espressione di AIFO a livello locale, da settembre 2017 fino dicembre 2018 si occuperà del progetto. Ogni paese ha un suo obiettivo, il tema selezionato per la Mongolia riguarda i diritti economici delle persone con disabilità. Lo scopo del progetto è quello di identificare cosa ostacola il raggiungimento di questo obiettivo e di cercare un modo per superare queste difficoltà.